Metodo & visione

Antonio Fresi sviluppa il proprio lavoro musicale a partire da uno studio approfondito della teoria musicale rinascimentale alla quale accosta lo studio del contrappunto storico e delle fonti originali. La sua visione dell’interpretazione non si limita alla restituzione stilistica, ma si fonda su una comprensione strutturale del repertorio, intesa come condizione necessaria per ogni scelta esecutiva.

Alla preparazione tecnica unisce un approccio critico e analitico, orientato non alla riproduzione “filologica” fine a sé stessa, ma alla costruzione di un linguaggio espressivo coerente con le logiche musicali e retoriche dell’epoca.

La sua attività si caratterizza per l’attenzione al suono, alla prassi storica, alla qualità dell’articolazione e al rigore nella lettura delle fonti—con l’obiettivo di proporre interpretazioni consapevoli, lontane da ogni automatismo stilistico.

Questa impostazione richiede tempo, lettura, verifica, confronto. Ogni scelta esecutiva si misura con la struttura interna del testo musicale, con i suoi modelli teorici, con la pratica strumentale storica. Lo studio delle fonti non è un vincolo, ma una condizione di libertà: consente di uscire dalle consuetudini moderne per costruire un discorso musicale informato, articolato e consapevole.

L’interpretazione nasce così da un equilibrio tra analisi e intuizione, gesto e struttura, tecnica e pensiero. Non c’è espressività senza forma, né stile senza conoscenza. Comprendere i meccanismi retorici, le tensioni formali, il rapporto tra testo musicale e sistema teorico è ciò che permette di restituire un repertorio nella sua interezza, senza impoverirlo o attualizzarlo arbitrariamente.

In questa prospettiva si inserisce anche il lavoro di direzione artistica dell’ensemble Florilegii Musici, spazio progettuale dedicato all’esplorazione di repertori poco frequentati e alla costruzione di programmi fondati su rigore, ascolto e pensiero musicale.